Ristorante La Piazzetta del mangiar bene, a Foligno.

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Per una vita ho percorso il tratto di strada che va da Roma alle Marche, più precisamente al confine con l'Umbria e mai mi sono inoltrata, fermandomi per un caffè lungo il tragitto, per le strade delle cittadine incontrate. Conoscevo tutti i paesi, messi in fila come a tracciare le tappe di un percorso bello ma con un fine ben preciso: quello di arrivare al mio amato paese, nascosto tra le lussureggianti, verdi montagne dell'Appennino umbro-marchigiano.

A volte, però, a causa di una incombenza poco piacevole, succede di poterne trarre piacevoli sorprese, questo è accaduto a me. Accompagnata dal mio giovane cavaliere (figlio) sono entrata nell'abitato di questa antica cittadina umbra e, lasciata la macchina, ci siamo addentrati nel centro storico. Subito ci siamo resi conto che c'era stata una festa di recente perché le bandiere e gli stendardi coloravano ancora allegramente le facciate delle case.

Con gli occhi all'insù, per godere della vista delle antiche mura e costruzioni medievali, ci siamo mossi alla ricerca del ristorantino che qualcuno ci aveva suggerito (Qualcuno... hem... Trip Advisor), incontrata una bella signora che camminava appoggiata alla sua bici, abbiamo chiesto informazioni e, alla nostra richiesta lei ci confidò che di quel ristorante ne aveva sentito parlare bene ma anche male. A questo punto ci siamo fatti consigliare da lei e la simpatica signora ci ha indicato un piccolo ristorante non molto distante dall'altro, ma più economico e, secondo lei, più rassicurante.

Così abbiamo proseguito il cammino sempre attraversando scorci e stradine e chiese di una bellezza straordinaria, nella calda serata estiva i bar con i loro ombrelloni chiari messi lì a proteggere gli avventori ciarlieri dall'umidità notturna, rompevano il senso di sacro e antico dei luoghi con luci e voci.

Finalmente arrivammo di fronte al piccolo ristorante, composto da una mezza dozzina di tavolini metallici all'aperto e altrettanti al chiuso. Ci era stato detto che era gestito da napoletani e infatti, iniziando a parlare si sentiva chiaramente l'accento ma ce n'era uno, quello che ci servì dall'inizio alla fine, che era bidialettale. Non credo esista questo termine ma rende proprio l'idea, infatti a volte parlava in umbro e a volte in napoletano, una cosa singolare ma divertente.

Devo precisare che oltre al nostro tavolo per due, solo un altro era occupato da una signora, che finito il suo pasto, uscendo, fece i complimenti al napoletano/umbro per come aveva mangiato e questo ci rinfrancò. Non dovemmo attendere molto, considerato che eravamo gli unici avventori ma era anche martedì e quindi un giorno in cui nel locale non c'è movimento. Cominciammo a mangiare e da subito, capimmo di essere capitati nel posto giusto, il cibo era ottimo, il pane superlativo, la cortesia puntuale e discreta.

Insomma, quella che si può definire la serata perfetta. C'è da dire che normalmente una cena a base di pesce e tagliatelle al tartufo non è proprio a buon mercato, soprattutto se il pesce è una spigola taglia grande e l'insalata di polpo una vera delizia ma qui anche il prezzo è stato adeguato, nulla da ridire.

Allora, per tutti coloro che volessero provare e magari poi confermarci l'esattezza delle nostre sensazioni, questo è l'indirizzo:

Viale Antonio Gramsci (centro storico)
Tel 0742 351886 - cell 320 6983798
Chiusi il lunedì

Mammut


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